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UN VIAGGIO IN GIAPPONE IN FAMIGLIA - KYOTO, giorno 5: un corso di cucina giapponese, la cerimonia del tè ed il tempio Kiyomizu-dera

Dopo quattro ricche giornate alla scoperta di Kyoto e dei suoi dintorni (qui i racconti del Giorno 1, del Giorno 2, del Giorno 3 e del Giorno 4), arriviamo all'ultimo giorno da dedicare a questa affascinante città, dove ci aspettano altre attività e visite interessanti, per assaporare la cultura e le tradizioni del Giappone.

Iniziamo al mattino con un corso di cucina giapponese. Ci affidiamo a da Cooking Sun, una scuola di cucina internazionale, che organizza diversi tipi di corsi per insegnare ricette della cucina nipponica, grazie all'esperienza di chef locali che parlano inglese.

Dedichiamo circa 3 ore e mezza alla preparazione di un ricco e gustoso bento, che poi gustiamo per pranzo. Il menù prevede maki sushi, tempura, pollo teriyaki, spinaci al sesamo e zuppa di miso. Un’esperienza davvero speciale e divertente, un ottimo modo per immergersi nella cultura del luogo.

Tutti i piatti sono stati preparati per me in versione senza glutine, grazie agli accordi preventivi di Gluten Free Japan con la scuola di cucina.

QUI dettagli su Gluten Free Japan e i nostri consigli per mangiare senza glutine in Giappone.

Nel pomeriggio esaudiamo un piccolo desiderio di Lorenzo: visitare uno degli Animal Cafe che si trovano a Kyoto.

Il Giappone è famoso per i suoi animal bar, soprattutto i Neko Cafe, i bar dei gatti; ora questi luoghi sono dedicati anche ad altri animali, domestici e non. 

Scegliamo Tom’s Mr. Hedgie, un Hedgehog Cafe, locale che ospita dei piccoli e teneri ricci, dove è possibile coccolarli, accarezzarli e dar loro da mangiare. Si tratta di porcospini africani pigmei, domestici, di piccole dimensioni, con spine chiare e un dolce musetto rosa. 

All'ingresso lo staff ci spiega come interagire coi ricci, come prenderli in mano senza far loro del male e come dar loro da mangiare. Ci vengono poi assegnati tre ricci, uno per ciascuno, e passiamo 20 minuti con loro, osservando i loro comportamenti e coccolandoli delicatamente.

Questi luoghi possono far sorgere qualche questione etica; tuttavia i piccoli animali ci sembrano ben curati e in salute, i ricci vengono lasciati riposare tra un incontro e l'altro con i visitatori, per assicurare che abbiano pause regolari dal contatto umano. Lo staff sembra inoltre molto attento a controllare che la gestione dei ricci da parte dei visitatori sia accurata.

Proseguiamo la giornata spostandoci nel quartiere di Higashiyama, che si trova nella parte orientale della città e conserva l'aspetto e l'atmosfera del Giappone dell'era feudale. Qui abbiamo un appuntemento da Camellia Tea Cerimony, un piccolo centro dove si svolge la cerimonia del tè, un rito affascinate e ricco di storia.

Entriamo in un edificio tradizionale, dove tutto è in legno; prima di salire al piano superiore dobbiamo togliere le scarpe.

Veniamo accolti da Shogo, che ci spiega i principi della cerimonia del tè prima di offrire una dimostrazione. Subito dopo, tutti i partecipanti hanno la possibilità di preparare e bere la propria tazza di tè matcha, accompagnato da un dolce wagashi tradizionale, un bastoncino di gelatina zuccherata e lievemente aromatizzata (che ci viene spiegato essere anche senza glutine).

Dopo la cerimonia, ci addentriamo tra le viuzze che compongono il quartiere, con i suoi edifici tradizionali in legno ricchi di negozi di ceramiche e souvenir, oltre a ristoranti di cucina locale. La strada principale è in salita e porta verso il monte Otowa e il tempio.

Poco prima del tramonto arriviamo al tempio Kiyomizu-dera, che significa “tempio dell’acqua pura”, costruito sul sito della cascata di Otowa. Si tratta di uno dei templi più famosi del Giappone e la sua fondazione risale al 798, anche se l’attuale complesso è stato eretto nel 1633. Il tempio si trova su una collina a circa 11 metri di altezza, circondato da alberi di ciliegio e acero.

Dalla terrazza del tempio, completamente in legno e costruita senza l'utilizzo di chiodi, si gode di uno splendido panorama sulla città di Kyoto. 

La grande sala principale è dedicata alla dea Kannon, con la statua della divinità a undidici teste e centinaia di braccia, reputata compassionevole e pronta a esaudire le preghiere. 

Dietro alla sala principale del tempio si trova il santuario di Jishu, dedicato alla divinità dell’amore e dell’incontro.

Di fronte al santuario ci sono due pietre, poste a 18 metri di distanza, dedicate agli spiriti solitari in cerca del vero amore. La tradizione afferma che chi riesce a percorrere la distanza tra una pietra e l’altra ad occhi chiusi, avrà fortuna nel trovare l’amore. Numerosi sono i giovani che tentano di realizzare il percorso.

Alla base del tempio si trova la foce della cascata Otowa. Le sue acque sono divise in tre flussi separati. Si dice che l’acqua di ogni ruscello abbia un beneficio diverso: lunga vita, successo a scuola, successo in amore. Ogni visitatore può scegliere quale acqua bere, utilizzando tazze attaccate a lunghi pali. Nessuno vieta di bere da tutte e tre le fonti, ma la tradizione afferma che questo può essere considerato come un segno di avarizia dagli dei, che possono quindi decidere di non esaudire il desiderio.

Dopo una giornata intensa e ricca di esperienze speciali, non ci resta che dedicarci ad una cena a base di piatti locali, come sashimi e yaki onigiri, polpette di riso alla griglia ricoperte di salsa di soia saporita, con una crosta croccante all'esterno e morbido riso all'interno.

QUI i nostri consigli per mangiare senza glutine in Giappone.

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