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"IL MIO LUOGO DEL CUORE IN 6 MOSSE" - RAF AROUND THE WORLD E LA NAMIBIA
27 giugno 2018

Continua la nostra rubrica dove i blogger ci raccontano il luogo nel mondo che li ha colpiti di più, presentandolo in "6 mosse", cioè le 6 caratteristiche salienti che lo rendono speciale.

 

Oggi ospitiamo Raffaella, del blog "Raf around the World".

 

Sono Raffaella, vivo in Andalusia, ho una passione folle per i viaggi e cerco di salire su di un aereo appena posso. Quando devo lavorare lo faccio con i turisti (sono un'albergatrice) e in questo modo non mi allontano mai troppo dall'universo delle vacanze.
Poco più di un anno e mezzo fa ho creato Raf Around The World, il blog dove racconto i miei viaggi a breve, medio e lungo raggio e dove amo anche filosofeggiare sui diversi modi di viaggiare e sugli incontri che faccio lungo il mio cammino.

Quando mi sono candidata per partecipare a questa bellissima iniziativa che mese dopo mese mi fa scoprire destinazioni interessanti da punti di vista altrettanto stimolanti, non ho avuto dubbi su quale fosse il mio luogo del cuore: la Namibia.La Namibia rappresenta la mia prima volta in Africa. Un viaggio che mi ha fatto vivere delle emozioni che mai avevo provato prima in altri luoghi e per questo mi è davvero rimasto nel cuore. Volete saperne di più? Ora vi offro 6 buone ragioni per comprare un volo, noleggiare un fuoristrada e godervi la Namibia!

 

1. Un fuoristrada e la libertà

Mi sono davvero bastati pochi chilometri, dall'aeroporto fino alla strada B1, per capire che la Namibia è davvero un luogo singolare. Il paese conta con una delle densità di popolazione per chilometro quadrato più basse al mondo (credo che sia seconda dopo la Mongolia!).

Ecco allora che in un viaggio in Namibia vi troverete a guidare su strade lunghissime, drittissime e deserte. A parte qualche animale a bordo strada, gli unici esseri viventi ad attraversare delle distese infinite di terra, roccia e sabbia sarete voi con il vostro fuoristrada che diverrà anche il vostro rifugio.

Faccio fatica ad esprimere a parole la sensazione che ho provato nei 4000 e più chilometri guidati su ogni tipo di strada: mi sono sentita nello stesso tempo libera ma anche piccola piccola di fronte all'immensità degli spazi che avevo intorno.

2. L'emozione dello Spitzkoppe

Nonostante io non sia un'esperta campeggiatrice, quando ho organizzato il mio viaggio in Namibia ho optato per passare metà delle notti in campeggio e l'altra metà in hotel. Non vi nascondo che il motivo di questa scelta sia stato quello di contenere un po' i costi, ma alla fine è stata una scelta che ripeterei: i campeggi sono molto belli, le piazzole private sono
dotate di ogni comfort (alcune hanno persino il bagno con doccia privato!) e lo spettacolo del cielo stellato mi ha lasciata senza parole.

Non nascondo che mi sono davvero emozionata quando ho passato una notte nel camping ospitato nell'altopiano dello Spitzkoppe, un gruppo montuoso tra i più alti della Namibia. Tra queste montagne granitiche, ci siamo trovati solo io e mio marito e il nostro fuoristrada con la tenda montata sul tetto. La reception del campeggio a 5-6 km di distanza e nessun altro ospite oltre a noi.
Prima abbiamo ammirato il tramonto, poi una volta calata la sera abbiamo acceso il fuoco e fatto un barbecue. Una situazione davvero unica!

3. Animali, animali, animali

All'origine della scelta di andare in Namibia c'è la mia passione sfrenata per gli animali.
Devo dire che non posso proprio lamentarmi per la quantità degli animali incrociati durante tutto il percorso, fuori e dentro i parchi. Visitare il Parco Etosha è stato senza dubbio il sogno di una vita e i quattro giorni passati al suo interno mi hanno fatto tornare bambina.
Non posso fare a meno di ricordare l'emozione di arrivare alle diverse pozze di acqua del parco e trovare gli animali riuniti attorno. Ogni lodge o campeggio dove ho alloggiato ospitava una pozza d'acqua dove era possibile osservare gli animali anche di notte. A volte è stato davvero difficile decidere di andare a dormire!

4. Il Fish River Lodge

Quando penso alle peculiarità del mio viaggio in Namibia non posso non pensare al Fish River Lodge, il luogo più incredibile dove io abbia mai dormito. Il lodge sorge proprio sul bordo del Fish River Canyon (secondo per dimensioni solo al Gran Canyon) e si compone di un corpo centrale che ospita piscina, reception e ristorante, mentre le singole stanze sono delle piccole casette distribuite lungo il bordo del canyon. In questo modo ogni stanza ha una terrazza attrezzata con sedie per godersi questo spettacolo della natura e una vetrata immensa che dal letto permette di avere una vista privilegiata. Il costo del soggiorno è piuttosto caro, anche perché sarà necessario includere anche i pasti, considerando anche il fatto che il lodge si raggiunge unicamente con un 4x4 e che nel raggio di decine di chilometri non c'è nulla.

5. Kolmanskop

Originariamente Kolmanskop era un piccolo villaggio minerario nato agli inizi del 1900 e abbandonato una cinquantina di anni dopo. Oggi è una città fantasma, invasa per buona parte dalle sabbie del deserto e per questo molto suggestiva.

Sicuramente è il paradiso per gli amanti della fotografia che possono girare liberi tra gli interni delle abitazioni e trovare inquadrature suggestive, facendo sempre attenzione ai serpenti che in questa zona sono numerosissimi.

6. La scalata alle dune del deserto del Namib

Se il parco Etosha con i suoi animali mi ha fatto tornare bambina, anche il deserto del Namib mi ha procurato delle emozioni simili grazie alle sue dune. Salire sulla Duna 45 e sulla Big Daddy è stato faticoso, ma scendere “a scapicollo” lungo i loro ripidi fianchi è stata una delle esperienze più divertenti che io abbia mai fatto...e quando si parla di avventura io non mi tiro mai indietro.

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