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MARRAKECH CON I BAMBINI: 3 GIORNI ALLA SCOPERTA DELLA CITTA' - seconda parte

Continua il racconto del nostro viaggio a Marrakech. 

Dopo una prima giornata tra Souk, giardini e hammam (QUI il racconto dettagliato), ecco la seconda parte del nostro itinerario.

Domenica 4 Marzo

Prendiamo un taxi con l'intenzione di raggiungere la zona sud della città. Il tassista è molto socievole e ci racconta diverse curiosità sulla zona, compreso un fantomatico mercato dei cammelli molto pittoresco nel quartiere della Palmeraire, che si svolgerebbe proprio la domenica. Ci facciamo incuriosire dai suoi racconti e gli diciamo di condurci lì. Con un po' di disappunto scopriamo che di mercato neanche l'ombra, ci sono solo delle persone che organizzano tour in cammello, in accordo con il tassista, che probabilmente per ogni turista che porta riceve una percentuale. Un po' controvoglia veniamo fatti vestire con abiti tipici per una foto e ci viene proposto un giro di un paio d'ore. Noi rifiutiamo in maniera decisa perché abbiamo altri piani per la giornata, oltre a sentirci un po' raggirati dal tassista.

Dopo questo piccolo inconveniente ci facciamo portare nella zona della Mellah, il quartiere ebraico di Marrakech.

Qui c'è il Palais de la Bahia, un edificio costruito alla fine del diciannovesimo secolo, composto da circa 150 stanze riccamente decorate, che si estendono su un'area di otto ettari.

Si tratta di un bellissimo esempio di architettura tradizionale marocchina, un insieme di stanze e piccoli giardini con fontane, piante di agrumi e gelsomini.

E' tutto un susseguirsi di ambienti che ospitavano abitazioni, scuderie, moschee e hammam, intervallate da giardini, in un susseguirsi quasi disordinato. L'effetto finale è però molto spettacolare.

Il mix di decorazioni è molto interessante: azulejos colorati, soffitti lignei, porte dipinte e molto altro... è davvero un piacere per gli occhi. Un luogo abbastanza affollato, ma molto curioso e rilassante da visitare.

A seguire facciamo una breve passeggiata per raggiungere le Tombeaux Saadiens, il mausoleo della dinastia Saadiana, a Marrakech. Furono costruite alla fine del XVI secolo, ma scoperte e aperte al pubblico nel 1917.

Si trovano all’interno di un giardino chiuso a cui si accede per mezzo di un piccolo corridoio.

Il mausoleo è composta da tre stanze e vi sono sepolti i corpi di circa sessanta membri della dinastia. Nel giardino fuori dalla costruzione sono situate le tombe dei soldati e dei servi.

L’edificio più importante di questo complesso è il mausoleo principale, dove è sepolto il sultano Ahmad al-Mansur insieme alla sua famiglia. E' suddiviso in tre stanze e la più famosa è la stanza delle dodici colonne, che contiene il sepolcro dei suoi figli. Per poterlo vedere di solito c'è una lunga coda, che però è abbastanza scorrevole.

Dopo questa visita facciamo una passeggiata nella zona della Kasbah, tra bancarelle di souvenir e cibi tipici. Qui l'atmosfera è molto più tranquilla rispetto al Souk della Medina. C'è meno gente e si cammina più facilmente.

Dopo un pranzo a base di piatti tipici (qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Marrakech), prediamo un taxi per spostarci un po' fuori dal centro e raggiungere i Jardin Majorelle, forse i giardini più famosi e visitati di Marrakech.

Terreno acquistato nel 1924 dal pittore francese Jacques Majorelle per creare il suo atelier, rimase poi abbandonato per anni, fino al 1980, quando lo stilista Yves Saint Laurent lo trasformò nel bellissimo giardino che vediamo oggi.

E' caratterizzato da una vegetazione rigogliosa, fatta di palme, bambù, cactus e stagni di ninfee; non mancano poi fontane, vasche, gazebi, che rimandano alle caratteristiche classiche del giardino arabo.

Al suo interno spicca il blu scuro delle decorazioni e delle facciate dell’atelier. Un colore intenso, chiamato proprio blu Majorelle in onore del famoso pittore.

Questo luogo è molto rilassante e ci godiamo una passeggiata tra la lussureggiante vegetazione, ammirando ogni angolo. I vari inservienti sono sempre felici e ben disposti a scattare una foto di gruppo... salvo poi chiedere un compenso per il loro "favore". 

Verso sera ci spostiamo di nuovo nella Piazza Jemaâ El Fna per ammirare lo spettacolo del tramonto da una delle terrazze dove servono il tipico the alla menta. Le luci e le sfumature del cielo all'imbrunire sono davvero spettacolari e sotto di noi la piazza brulica di gente e di attività. Nel tardo pomeriggio si riempie di bancarelle che cucinano cibo di ogni tipo, dai profumi e dagli aspetti davvero invitanti.

La nostra giornata si conclude con una cena tipica, per assaporare ancora i piatti di queste zone (qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Marrakech).

 

Lunedì 5 Marzo

Ci resta una mezza giornata da dedicare ancora alla città prima della nostra partenza.

Decidiamo di tornare nel Souk per qualche acquisto di spezie e frutta secca. Le bancarelle di questo tipo sono molte e c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

Facciamo anche dei simpatici incontri: qua e là dei piccoli camaleonti stanno indisturbati tra la gente, in mezzo alla merce in vendita. Ce n'è anche un veramente piccolo, che vive in un negozietto di spezie, tra i barattoli di vetro esposti sulle mensole.

Per finire facciamo un ultimo giro nella Piazza Jemaâ El Fna. Lorenzo è incuriosito da alcuni serpenti... in un attimo veniamo fermati dal proprietario e ci ritroviamo senza saperlo (e a dire il vero senza volerlo) i serpenti in mano e al collo, pronti per una foto... ovviamente a pagamento. Ma Marrakech è bella anche per questo!

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