top of page

Iscriviti alla nostra mailing list

Non perdere mai un aggiornamento

PORTOGALLO ON THE ROAD A MISURA DI BAMBINO - Prima parte: da Porto a Obidos - agosto 2013

Monica ci racconta il suo tour del Portogallo in famiglia, con la piccola Sara di 4 anni e mezzo.

Come per tutti i diari che ho pubblicato dalla nascita di mia figlia, ho deciso di dare priorità alle informazioni utili e  pratiche per chi viaggia con bambini quindi, prima di iniziare con il racconto, devo fare qualche premessa.
Purtroppo il programma di viaggio che avevo definito si è rivelato, soprattutto nei primi giorni, poco realistico e quindi un po’ troppo impegnativo da fare con un bambino e credo che questo abbia influenzato il nostro stato d’animo e lo spirito del viaggio, non facendoci apprezzare completamente quanto offriva questo bellissimo paese. Ai miei errori di valutazione si sono aggiunti una serie di imprevisti che, messi tutti insieme, ci hanno creato qualche disagio, ma il Portogallo resta una destinazione affascinante, conveniente (soprattutto nel mangiare) e varia (città, mare, cultura, divertimento).

 

Un po' di info utili per iniziare:

  • E’ vero che in Agosto il Portogallo risente dei benefici dell’Atlantico, ma tra le 13.00 e le 16.00 è comunque impossibile andare in giro sotto il sole. E’ quindi importante sfruttare al meglio la mattina, cosa che noi non siamo riusciti a fare a causa dei ritmi mattinieri da “bradipo” miei e di mia figlia (errore di valutazione numero 1).

  • A posteriori, sarebbe stato meglio fare una settimana a Lisbona (da dove con una gita giornaliera avremmo potuto raggiungere molte delle località che abbiamo visitato nella prima parte del viaggio) e una settimana in Algarve che, rispetto alle nostre aspettative, si è rilevata una bellissima sorpresa e non sarebbe stato male passarci un paio di giorni in più. La zona nord del Portogallo con Porto e Coimbra l’avrei lasciata per un’altra occasione, magari una settimana in primavera.

  • A parte qualche eccezione, quando ci siamo fermati a mangiare (ristorante o bar, insalata o piatto cucinato) il tempo medio da quando arrivavamo a quando andavamo via era di circa 2 h. Onestamente non sono riuscita a capire se si trattava di lentezza o disorganizzazione, ma se il vostro programma prevede un pranzo veloce vi conviene cercare un supermercato dove prendere panini e affettati e trovare un parchetto con dell’ombra (cosa purtroppo non particolarmente facile!).

  • In tutti i ristoranti appena ti siedi ti portano di loro iniziativa delle olive con burro e pane o alti stuzzichini (bica). Ricordatevi che se li mangiate ve li fanno pagare.

  • Abbiamo fatto molta fatica a trovare dei parchi giochi per bambini all’ombra. Negli altri viaggi la sosta all’altalena è sempre stata un’ancora di salvezza contro la noia per Sara, ma in Portogallo è stata una risorsa che non siamo riusciti a sfruttare perché, quando li trovavamo, erano totalmente sparati al sole e inutilizzabili. Chiaramente questo problema non si pone se si fa il viaggio in primavera.

  • Sia Porto che Lisbona sono distribuite su colline (e hanno strade in pavé), quindi muoversi con il passeggino non sempre è facile; in più può essere ingannevole la lettura della mappa delle città perché sulla carta due strade sembrano vicine e poi scopri che per andare da un punto a un altro devi fare una salita ripidissima o una lunga scalinata. 

  • Avendo seguito un itinerario turistico non abbiamo avuto problemi a trovare sempre qualcuno che parlasse un po’ d’inglese. 

  • In tutti gli hotel che abbiamo usato (da 2 a 4 stelle) abbiamo trovato il wi-fi gratuito e spesso anche in giro per le città o nei parchi; lo trovate anche in prossimità dei chioschi di gelati Ola (la nostra Algida).

12 Agosto
Partenza con volo alle 13.25. L’aeromobile è un po’ inquietante perché è piccolissimo (fila da 2 + fila da 1) ma devo dire che abbiamo volato bene.
Arriviamo a Porto alle 15.10 ora locale (1 ora in meno rispetto all’Italia). Per andare in città decidiamo di prendere la metropolitana. Per fortuna alla macchinetta per l’acquisto dei biglietti troviamo un addetto che parla inglese: al primo viaggio dovete scegliere l’opzione acquisto e la zona di destinazione. Viene rilasciata una tesserina verde che da quel momento in poi andrà ricaricata ad ogni viaggio. Arriviamo alla stazione di Sao Bento e qui affrontiamo la prima salita della vacanza (con due valigie e il passeggino), alla fine della quale mi pento subito di non aver preso un taxi dall’aeroporto. Arriviamo all’hotel Porto Centro che si trova in Praça Batalha. E’ un cinema ristrutturato in stile moderno, buona la posizione e il prezzo, anche se quando abbiamo fatto la prenotazione (in cui dicevo esplicitamente che eravamo in tre) non ci hanno avvisato che la camera era matrimoniale e la bambina doveva dormire in mezzo a noi. Dopo esserci sistemati e riposati, andiamo a piedi a prendere la teleferica per scendere nel quartiere della Ribeira. Iniziamo con una passeggiata lungo il fiume partendo dal ponte Dom Luis I. Con la luce del tramonto Porto è davvero affascinante con le sue case color pastello un po’ decadenti e il suono dei gabbiani che è costantemente presente.

I ristoranti in questa zona sembrano un po’ tutti uguali; scegliamo il ristorante Jimão Tapas e Vinhos (Praça da Ribeira 11/12), un posto piccolino e defilato che serve tapas. Rientriamo presto in hotel anche perché stasera tira un vento piuttosto freddo e non abbiamo un abbigliamento consono.

13 agosto
Per la colazione evitiamo l’albergo e andiamo in una delle tante pasticcerie che si trovano nei dintorni, dove con 4 euro facciamo colazione in tre. Avendo a disposizione solo un giorno, abbiamo deciso di fare un tour guidato in bicicletta di mezza giornata. Abbiamo prenotato da casa con la Blue Dragon. Sono stati molto bravi, sia in fase di prenotazione a rispondere a tutti i miei dubbi sulla fattibilità del tour con Sara, sia nell’organizzazione del giro.

Raggiungiamo a piedi Avenida Aliados, una delle vie principali di Porto; si tratta di una via molto larga con una zona pedonale centrale con panchine e dondoli e circondata da edifici del XIX secolo (la maggior parte alberghi). Noi siamo arrivati da Plaza de la Libertad e siamo risaliti fino a Rua Formosa dove si trova il Municipio e dove incontriamo la nostra guida con le biciclette e gli altri quattro partecipanti al tour.
Facciamo la prima sosta alla stazione di Sao Bento per vedere il suo bellissimo atrio decorato di azulejos.

La tappa successiva è la cattedrale (Sé) dove riusciamo solo a dare un occhiata veloce all’interno (ho letto che vale assolutamente la pena visitare il chiostro ma noi non ci siamo riusciti).
Ci fermiamo anche a fare un giro al mercato do Bolhão, un caratteristico e antico mercato di prodotti freschi vari (qui assaggiamo il primo pasteis de nata della vacanza in una pasticceria consigliata dalla nostra guida).
Arriviamo nella zona tra Rua Formosa e Rua Passos Manuel dove, dopo una sosta al Café Majestic, dobbiamo scendere dalle bici e fare una parte di percorso a terra vista la quantità di gente per la strada.
Ripassiamo da Avenida Aliados per andare alla Torre dos Clérigos e attraversiamo i freschi Jardim de Cordoaria per raggiungere la libreria Lello & Irmao. Viene da molti definita la libreria più bella del mondo con la sua atmosfera fiabesca e suggestiva. Praticamente entrano tutti solo per vedere l’edificio piuttosto che per comprare un libro (infatti sembra che abbiano intenzione di far pagare l’ingresso a breve). Viene anche chiamata la libreria di Harry Potter perché dicono che abbia ispirato J.K. Rowling per il suo libro. Da qui iniziamo la discesa verso il Barrio Ribeira dove finiamo il tour costeggiando il fiume fino al ponte ponte Dom Luis I.
Il ragazzo che ci faceva da guida è stato molto bravo a rendere interessante quello che diceva con diverse curiosità, aneddoti e anche qualche “sfida” che ha divertito anche Sara (tipo trovare la rana scolpita sulla parete della cattedrale o la casa larga solo due metri che si trova in mezzo alla chiesa di Nossa Senhora do Carmo). Il giro è strutturato in modo da partire dalla parte “alta” della città e scendere gradualmente verso il basso; l’unica salita veramente impegnativa (sono scesa dalla bicicletta) è quella che porta verso la cattedrale.
Purtroppo alla fine il tour è durato 1 ora in più del previsto, con tanto di ultima mezz’ora di pedalata sotto il sole e, tra il caldo e la fame, Sara è arrivata alla fine piuttosto nervosa. Decidiamo di prendere la teleferica e mangiare qualcosa vicino al nostro hotel.

Dopo esserci riposati in hotel, ritorniamo verso la cattedrale per vederla con più calma e, su consiglio della nostra guida del bike tour, scendiamo a piedi per le stradine del vecchio quartiere fino a raggiungere il fiume. Attraversiamo il ponte per andare nel quartiere di Vila Gaia. Ci fermiamo a guardare dei pazzi che si tuffano da ponte e passeggiamo lungo il fiume.

Sosta al parco giochi (dovevamo ancora farci perdonare il tour della mattina) e poi puntiamo una cantina da visitare che ci ha consigliato sempre la guida. Purtroppo arriviamo alle 18.30 ed è già chiusa (e nel frattempo hanno chiuso anche le altre che avevano visto lungo la strada). Decidiamo di prendere la funicolare che porta in cima alla collina. Arrivati in cima, facciamo qualche foto al paesaggio con il tramonto, riattraversiamo il ponte dal passaggio superiore e ritorniamo in hotel.

Stasera ceniamo in un ristorante di cucina tipica portoghese: Papavinhos (Rua de Monchique 23/24). Ce lo ha consigliato la guida ma lo avevamo già identificato anche noi. Andiamo con il taxi perché non ci sono mezzi per raggiungerlo. Il posto è molto piccolo, a servire c’è solo il proprietario che conosce solamente due parole messe in croce di inglese. Mangiamo abbastanza bene: polipo (morbidissimo ma strapieno di aglio), baccalà e bistecca di vitello per Sara.

14 Agosto
Stamattina dobbiamo ritirare la macchina in aeroporto e partire per Coimbra. E qui abbiamo il mio più grande errore di valutazione della vacanza! L’idea era di arrivare a Coimbra entro le 10.30, visitare l’Università e ripartire dopo pranzo. Purtroppo, oltre ad esserci alzati tardi, abbiamo aspettato la metro per l’aeroporto per mezz’ora. Aggiungendo qualche discussione con Herzt per la cifra assurda che voleva addebitarci sulla carta, alla fine siamo arrivati a mezzogiorno.

E’ stata la giornata più calda di tutta l’estate, ci siamo fermati su un prato nel parco Mondego alle porte della città, rinfrescandoci ogni tanto con una fontana a cascata dove andavamo a fare delle vere e proprie docce.

Per pranzo optiamo per l'Irish pub Mondego (Complexo Verde do Montego – Rua dos Combatentes 86) lungo il fiume, dove mangiamo degli ottimi sandwich e dopo torniamo nel parco sperando che la temperatura migliori un po’.

Alle tre decidiamo di incamminarci verso il centro. Coimbra è molto bella e caratteristica ma l’Università si trova in cima a una collina e per raggiungerla bisogna inerpicarsi per stradine strette acciottolate e ogni tanto trovi anche delle scale! Non esattamente il percorso ottimale da fare con un passeggino e 40 gradi. Quando compri il biglietto di ingresso, ti danno l’orario in cui puoi visitare la biblioteca. Confermo che è davvero bella, è piaciuta anche a mia figlia che alla fine di una giornata del genere avrebbe avuto tutte le ragioni per essere annoiata.
Considerando un giro nel centro storico e la visita dell’Università credo che una giornata per Coimbra sia più che sufficiente. L’unico problema è che essendo all’interno del Portogallo le temperature sono molto più alte che in altre città quindi è meglio riuscire a sfruttare le ore della mattina.

La nostra tappa successiva è Leiria, una città universitaria con un centro carino e un castello, ma noi l’abbiamo scelta perché si trova in un punto strategico che ci permette di tenerla come base per due notti.

Arriviamo verso le 19.00 presso l’hotel D. Dinis (Travessa de Tomar 2). E’ un due stelle ma è stato ristrutturato da poco e le camere sono spaziose e pulite, la nostra aveva anche il balcone con vista sulla città. La colazione non è un granché, le brioche sono confezionate e le bevande sono della macchinetta. Però ti danno anche prosciutto e formaggio e la proprietaria è molto gentile e disponibile. Wi-fi gratis in tutto l’hotel. Rapporto qualità/prezzo ottimo.

Dopo esserci ripresi dal viaggio e dal caldo, andiamo verso il centro per cenare. Qui incontriamo tantissima gente con la stessa maglietta e scopriamo che si svolgerà una corsa in notturna. Il lato positivo è che nella piazza principale ci sono un sacco di persone e anche della musica (che piace molto anche a Sara), il lato negativo è che i ristoranti sono pienissimi. Riusciamo ad anticipare un po’ di ressa e ci sediamo al ristorante Mata Bicho (Praca Rodrigues Lobo 3), in un tavolo che si affaccia sulla piazza dove ci toccherà aspettare un bel po’ prima di mangiare. Cibo buono, con porzioni abbondanti: riso con pesce, pizza, bistecca, acqua e birra. A fine cena rientriamo subito in hotel.

15 Agosto
Ci dirigiamo verso Tomar dove dedichiamo la mattinata alla visita del Convento dell’ordine di Cristo, fortezza originariamente appartenuta ai Templari e patrimonio dell’Unesco. Essendo un giorno festivo non paghiamo l’ingresso e troviamo anche poca gente.

Ci dirigiamo verso il centro per trovare un posto dove mangiare. Per le strade si muore dal caldo e alla fine optiamo per il ristorante Taverna Antiqua (Praça da Republica) in stile medievale, attratti soprattutto dalla frescura dell’interno. Sembra di essere in una grotta, panche di legno, luci che sembrano candele, piatti principalmente a base di carne e personale vestito in costume d’epoca.

Finito di mangiare torniamo in hotel e ci dirigiamo verso la costa per passare le ultime ore del pomeriggio in spiaggia. Arriviamo a S. Pedro Moel e iniziamo a muoverci lungo la costa alla ricerca di un parcheggio (missione non facile). Una volta arrivati alla spiaggia di Praia Velha però veniamo ripagati da un bellissimo paesaggio. E’ talmente ampia che in alcune zone hai la sensazione di essere solo. Sara si è divertita un mondo a correre su e giù dalle colline di sabbia e a scappare dalle onde altissime. Non abbiamo fatto il bagno ma è stato bello anche così.

Decidiamo di aspettare il tramonto e mangiare qualcosa nel bar/ristorante Old Beach (Canto do Ribeiro – Praia Vehla), direttamente sulla spiaggia. Bellissimo il panorama e Sara trova anche dei bambini con cui giocare, peccato che qui sperimentiamo il peggior servizio di tutta la vacanza. La cameriera corre come una pazza da un tavolo all’altro senza mai alzare gli occhi e riusciamo ad avere le liste dopo 30 minuti che siamo seduti (e il locale non era pieno). La zuppa di mio marito e l’hamburger di Sara arrivano dopo un’altra mezz’ora; delle mie sardine non si hanno notizie per un’altra ora. Il problema è che siamo sulla spiaggia, in ciabatte e con solo una felpina che, una volta tramontato il sole, non sono esattamente l’abbigliamento migliore. Quando finalmente riesco ad avere da mangiare, la cameriera bofonchia qualcosa come “sono cadute e le hanno dovute rifare” ma ero troppo nervosa per ascoltarla! Ritorniamo in hotel un po’ arrabbiati e infreddoliti, ma almeno abbiamo passato un bel pomeriggio.

16 Agosto
Al risveglio ci attende una giornata un po’ grigia. Lasciamo Leiria e andiamo a visitare l’Abbazia di Alcobaca: interessante per noi, un po’ meno per Sara.

Dopo un ottimo pasteis de nata alla Pastelaria Alcoa (Praca 25 de Abril), facciamo una passeggiata per le viette del paese; il programma prevede anche la visita della basilica di Bathala ma decidiamo di “risparmiare” a Sara l’ennesima chiesa e dirottiamo su un pranzo sulla spiaggia.

Lungo la strada vedo le indicazioni per S. Martinho do Porto e mi ricordo che era nominata in una guida come una spiaggia particolarmente adatta ai bambini. Facciamo molta fatica a trovare parcheggio, ma alla fine raggiungiamo la spiaggia. L’atmosfera è completamente diversa da Praia Vehla. Siamo in un tipico paese di mare con tanti alberghi e la spiaggia attrezzata che si affaccia su una baia con il mare piatto. Per noi però va benissimo perché ci sediamo  a mangiare dei panini al Bar Samarinho (Praia S. Martinho Porto) sulla spiaggia, mentre Sara si diverte al parco giochi.

Dopo pranzo ci dirigiamo verso Obidos. Soggiorniamo all'hotel Louro (Estrada Real n° 2), comodissimo perché ha il parcheggio ed è subito fuori le mura del paese, che si può raggiungere a piedi. In realtà lo avevamo scelto anche perché ha la piscina e, pensando al caldo torrido di agosto, poteva essere un piacevole diversivo; peccato che oggi ci sia un vento freddo che non ci permette di usarla. Ha anche un bel giardino con un dondolo con una bellissima vista sulla rocca del paese e le colline circostanti, e per Sara è sufficiente.

Il paese di Obidos è un borgo medievale circondato da mura con stradine e viottoli molto caratteristici.

Si visita in poco tempo ed è molto bello fare il giro sulle mura (attenzione che non ci sono protezioni, per Sara è stata una bella avventura ma ci sono alcuni punti in cui se soffri di vertigini non è il massimo).

Vicino al castello vediamo i “resti” di quello che dovrebbe essere il momento più interessante in cui visitare Obidos e cioè il Festival Medievale che si svolge da metà luglio a inizio agosto.

Nel nostro vagabondare diamo un occhiata ai ristoranti per la cena. Sembrano tutti un po’ “turistici” e quelli che ci attirano hanno un tipo di cucina e ambiente poco adatto a una bambina. Alla fine optiamo per il Memòria (Rua Direita 10), dove si riconferma l’estrema lentezza del servizio portoghese.

QUI la seconda parte del tour i Portogallo: da Lisbona ad Algarve

bottom of page