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DUE GIORNI TRA IL LAGO DI COMO E LA VALCHIAVENNA: STORIA, NATURA E BUON CIBO

La fortuna di avere il Lago di Como a poca distanza da casa ci permette di poter spesso approfittare delle sue bellezze per una giornata o per una breve pausa dalla quotidianità.

Questa volta abbiamo scelto la zona dell'Alto Lario per due giorni alla scoperta delle bellezze naturali, storiche e culinarie che ha da offrire.

La nostra meta è Colico​comune in provincia di Lecco, situato sulla punta nord del Lago di Como. Si tratta di un piccolo paese, una delle località della zona più conosciute e frequentata dai turisti soprattutto nel periodo estivo.

Il centro abitato è a ridosso del lungolago, dove una bella via pedonale costeggia l'acqua in un susseguirsi di locali, negozi e piazzette. C'è anche un porticciolo dove attraccano gommoni e piccole barche a vela.

Appena arrivati, non perdiamo l'occasione per una passeggiata per ammirare il lago al tramonto.

Alloggiamo per una notte alla Locanda Capolago, un hotel a poca distanza dal lungolago, dove la filosofia è unire tradizione e innovazione, in una rilassante atmosfera retrò. Le stanze sono arredate con mobili d’epoca, letti in ferro, lampade ed oggetti antichi; non mancano carte da parati e parquet in legno, che creano un’atmosfera accogliente.

La Locanda dispone anche di un ristorante, che nel periodo estivo offre la possibilità di gustare le sue specialità nel giardino di platani secolari ed erbe aromatiche, mentre in inverno dispone di tre salette con un’atmosfera calda e accogliete.

Il menù propone piatti semplici ma innovativi, ricchi di gusto e con materie prime di qualità. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini che arrivano dalla cantina della Locanda, un luogo storico con pareti originali dell’800 in sasso, umidità controllata e un'ampia scelta di bottiglie del territorio italiano, bollicine e rossi.

Grande attenzione per gli ospiti celiaci, con una proposta senza glutine ampia e gustosa, che comprende anche pasta fresca, pane fatto in casa, dolci di produzione propria.

Anche il risveglio alla Locanda è una piccola coccola, con una colazione a buffet e un menù alla carta da cui è possibile ordinare uova, formaggi e salumi, torte fatte in casa. 

Su richiesta viene servito un piatto di specialità senza glutine, come tortine e pane fresco, oltre ad alcuni biscotti confezionati.

Dopo questa ricca colazione, partiamo verso l'Abbazia di Piona, o più esattamente il Priorato di Piona, un complesso conventuale sulla penisola di Olgiasca, di fronte a Gravedona e al Monte Legnone.

La sua costruzione principale è la chiesa, consacrata nel 1138 e intitolata alla Vergine, un tipico edificio dell’architettura romanica lombarda, con facciata a capanna e un maestoso ingresso con due leoni di marmo a presidiarlo. Accanto all'edificio svetta un campanile quadrato, ricostruito alla fine del Settecento in seguito al crollo.

Adiacente alla chiesa si trova il chiostro, realizzato intorno al 1242 con uno stile che in parte romanico e in parte gotico. Ha una struttura quadrangolare con al centro una fonte e un albero che raffigurano la fonte delle delizie e l’albero della vita del paradiso terrestre. Gli archi a tutto sesto sono sorretti da raffinati capitelli decorati con motivi vegetali e figure umane.

Lungo le pareti sono parzialmente visibili diversi affreschi, tra cui il Calendario con Santi degli inizi del XIII secolo, il Miracolo di San Benedetto della fine del XII secolo e all’ingresso del chiostro l’Apparizione di Cristo alla Madonna.

Passeggiare per i giardini e il chiostro dell'Abbazia permette di assaporare la tranquillità e la pace di cui godono i monaci cistercensi che ancora oggi vi abitano. Un ambiente silenzioso e circondato dal verde, che insieme all'azzurro delle acque del lago crea un contorno perfetto per la meditazione e la preghiera.

L'Abbazia è visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17. Durante gli stessi orari è possibile degustare ed acquistare i prodotti realizzati dai monaci, come infusi di erbe, liquori, caramelle e miele.

Ci spostiamo di nuovo a Colico per visitare il Forte Fuentes, uno dei pochi esempi ancora esistenti della dominazione spagnola sul territorio. Edificato sopra il Montecchio Est nel 1603 per impedire l'espansione dei Grigioni, domina la riserva naturale del Pian di Spagna

Ora sono conservati i resti di questa fortezza dalla forma trapezoidale, che ha sfruttato le caratteristiche del territorio per crearne un luogo quasi inespugnabile e un'importante zona strategica.

Dismesso nel 1782 e fatto poi saltare in aria da Napoleone Bonaparte, è rimasto in rovina fino al 1995, quando è diventato di proprietà della Provincia di Lecco e gestito dal Museo della Guerra Bianca in Adamello.

Il Forte Fuentes è aperto il sabato e la domenica dalle 10 alle 17, da luglio a metà settembre anche nei giorni feriali. Le visite sono libere e si possono trovare pannelli che raccontano particolari e aneddoti delle antiche costruzioni che qui si trovavano e del loro uso.

Accanto al Forte, visitabile con lo stesso biglietto d'ingresso, si trova il Roccolo di Fuentesun museo a cielo aperto sui resti dell'antico roccolo, un tempo destinato alla cattura di uccelli, con le trappole e l'antica torretta in legno. In questo luogo è stata inserita anche una zona pic-nic e relax.

Dopo le visite e le camminate, è ora di tornare a degustare qualcosa di buono. Ci spostiamo a S. Croce di Puiro, in Valchiavenna, a circa un'ora di strada da Colico. Qui si trova il Crotto Quartino un ristorante dall'atmosfera montanara e dalle indiscusse specialità.

Con il termine "crotto" si identifica un'osteria dove vengono proposti i piatti della tradizione. Prende il nome dalla cantina che è costruita con lo scopo di imprigionare la sorgente d’aria fresca, chiamata localmente “Sorèl”, che proviene dal sottosuolo e che dal Medioevo ha creato i luoghi dove ancora oggi affinano salumi, formaggi e vino.

La carta del Crotto Quartino è ricca e invitante, ma la sua eccellenza è il Menù Autentica Valchiavenna, che prevede una carrellata di specialità della casa, con salumi, formaggi, pizzoccheri bianchi, costine di maiale e salsiccia, polenta taragna, patate alla piota, biscotti di Prosto e focaccia fioretto. Un pasto decisamente ricco e corposo, una vera goduria!

Per i celiaci è stato creato un menù senza glutine ad hoc, con qualche modifica: al posto dei pizzoccheri viene servito un cono di sciatt, le frittelle di grano saraceno con un cuore fondente di formaggio stagionato nel Crotto; i dolci vengono invece sostituiti con un golosissimo dessert al cucchiaio a base di crema fredda al latte.

Dopo il pranzo al crotto è d'obbligo una passeggiata. Proprio a due passi si trova una cascata che scende dalla Sorgente dell'Acqua Frisia, che si può ammirare da un piccolo ponte di ferro o si può risalire percorrendo un sentiero che si inerpica su per la montagna.

Prima di tornare verso il Lago di Como, ci fermiamo alle Cascate dell´Acquafraggia di Borgonuovo di Piuro, create dai salti compiuti dall'omonimo torrente nella sua discesa verso il fondovalle.
Uno spettacolo maestoso, dichiarato Monumento Naturale di Regione Lombardia, che nel passato impressionò anche Leonardo da Vinci, che le menzionò nel suo "Codice Atlantico".
Le cascate costituiscono un complesso naturale imponente, attorno al quale è stato creato un parco perfetto per una passeggiata o un pic nic nella bella stagione.

Salutate le cascate e tornati sulla sponda lecchese del Lago di Como, prima di rientrare a casa facciamo un'ultima tappa nel suggestivo borgo di Varenna, piccolo paesino con le sue viuzze, le sue case colorate, il suo porticciolo e una bella passeggiata sul lungolago.

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