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"IL MIO LUOGO DEL CUORE IN 6 MOSSE" - HOPELESS WANDERER E DRESDA
23 maggio 2018

Continua la nostra rubrica dove i blogger ci raccontano il luogo nel mondo che li ha colpiti di più, presentandolo in "6 mosse", cioè le 6 caratteristiche salienti che lo rendono speciale.

 

Oggi ospitiamo Samanta, del blog "Hopeless Wanderer".

Buongiorno a tutti e grazie a „Noi con le valigie“ per avermi permesso di fare una piccola comparsa sulla sua pagina.

Mi chiamo Samanta, vivo all'estero da ormai cinque anni e da poco più di tre gestisco un blog chiamato „Hopeless Wanderer“ sul quale parlo essenzialmente di espatrio e di viaggi, siano essi settimane in giro per l’Europa o, come spesso capita, gite di una mezza giornata in cui scorrazzare in lungo e in largo e scattare una marea di fotografie.

HOPELESS WANDERER

Lo ammetto: non è stato facile decidere quale fosse il mio “luogo del cuore”. Essenzialmente, ci sono un sacco di città o di piccoli angoli di mondo nei quali ho lasciato un pezzetto di me e, ogni volta che mi capita di visitare questo o quel Paese, tendo ad innamorarmene. Ho scelto di parlare di Dresda perché, davvero, è una città che mi ha sorpresa e ammaliata in maniera del tutto inaspettata.
Ecco, quindi, 6 ragioni per cui la ritengo uno dei miei “luoghi del cuore”.

1. Dresda è carica di storia

Ogni angolo della città è pregno di storia e, soffermandosi sui particolari che impreziosiscono piazze ed edifici, è possibile rendersi conto di quanto il passato ne abbia modellato la topografia e abbia contribuito a rendere ogni palazzo una vera e propria opera d’arte.

Dalla Frauenkirche allo Schloß (ossia il castello) passando per l’Augustusbrücke (cioè il ponte di Augusto), i passanti si ritrovano letteralmente a calpestare pezzetti di storia.

HOPELESS WANDERER

2. ll centro storico è raccolto e “chiuso”

Passeggiando per il centro storico è facile rendersi conto di quanto questo sia raccolto, di dimensioni relativamente ridotte. Se da un lato vi è l’evidente vantaggio di poterlo visitare in una manciata d’ore, dall’altro è impossibile negare la sensazione di sentirsi protetti, quasi cullati, stretti in un abbraccio fatto di arte antica e nuova.

HOPELESS WANDERER

3. Dresda si fa conoscere poco a poco

Per conoscerne ogni singolo particolare, davvero, occorre prendersi tanto tanto tempo e non aver fretta.

Tutti gli angoli, anche quelli più nascosti, nascondono almeno una statua, un mosaico, una targhetta oppure ancora una fontana. È una città sembra volerci insegnare di nuovo il valore di quella curiosità un po’ bambina che, con il passare degli anni abbiamo un po’ perso.

HOPELESS WANDERER

4. Dresda risponde alle esigenze di tutti (ma proprio tutti!)

Dagli appassionati di storia a quelli di scienze, passando per i ragazzini un po’ scalmanati e i bambini in vena di scorrazzare liberi, ognuno ha la possibilità di trovare almeno un paio di attrazioni e/o luoghi d’interesse in grado di soddisfarlo. A questo, poi, si aggiunge una subcultura che l’ha resa meta prediletta di giovani musicisti, DjJ e artisti.

Dai modelli in scala dei dinosauri, passando per i mosaici e arrivando alle serate techno, insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e, credetemi! La noia non è contemplata.

HOPELESS WANDERER

5. Dresda è attraversata dall’Elba

Chiunque mi conosce almeno un poco, sa quanto io adori osservare l’acqua scorrere. Poco importa si tratti di un rigagnolo oppure dell’oceano: l’acqua mi trasmette tranquillità, mi fa sentire a casa, mi aiuta a rimettere i pensieri in ordine e, ovviamente, ha un effetto quasi “meditativo”.

Dal belvedere del centro storico è possibile ammirare l’Elba, uno dei maggiori fiumi d’Europa, e se si attraversa l’Augustusbrücke è possibile scendere lungo la riva e godersi una “passeggiata con vista”.

HOPELESS WANDERER
HOPELESS WANDERER

6. Durante le festività natalizie, Dresda si riempie di magia

Pur non apprezzando oltremodo i mercatini di Natale, devo ammettere che aver trascorso il 25 dicembre in quel di Dresda mi ha fatto cambiare un pochettino idea.

Oltre ai vari Weihnachtsmärkte, infatti, è possibile trovare artisti di strada che si alternano al pianoforte, decorazioni francamente deliziose e persino il Glühwein (il corrispondente tedesco del Vin brulé) sembra più buono, se bevuto in quello che sembra un vero e proprio paesino delle fiabe.

HOPELESS WANDERER

Insomma: Dresda val bene una visita, anzi due! Lasciatevi ammaliare dai suoi angoli più nascosti, ammiratene il centro storico, camminate lungo l’Elba e, mi raccomando, concedetevi una fetta di torta sul Belvedere.

Ne varrà la pena, parola di Hopeless Wanderer!​

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