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UN WEEKEND IN VAL TREBBIA, TRA CAMPAGNE E BORGHI STORICI

Voglia di un weekend tranquillo in campagna? Voglia di passeggiare nella natura e di scoprire borghi storici?

La Val Trebbia fa per voi! Questa zona a due passi da Piacenza è stata definita da Ernest Hemingway “la valle più bella del mondo”. Forse non la più bella in assoluto, ma sicuramente una valle che merita di essere visitata, con le sue particolarità, i suoi paesaggi e il fiume Trebbia, che scorre attraverso gli appennini per gettarsi nel Po.

Noi abbiamo deciso di passare un weekend in questa località, partendo nel pomeriggio di venerdì e soggiornando all'Agriturismo Bosco Gerolo di Rivergaro. Un'azienda agricola immersa nella campagna piacentina, dove si producono formaggi, carne ed altre specialità. Nata negli anni ’60, nel corso dei decenni si è trasformata ed ampliata arrivando fino alla forma attuale: l'azienda vera e propria si affianca ad una fattoria didattica e ad un agriturismo con le camere e ristorante.

La struttura dispone di 10 camere dall’ambiente familiare, molto semplici ma accoglienti, in una struttura perfetta per passare un momento di relax in campagna.

La cucina propone piatti della tradizione gastronomica piacentina e specialità della cascina che cambiano a seconda delle stagioni e delle materie prime. Non mancano i salumi piacentini DOP, i tortelli di ricotta nostrana ed erbette, i formaggi dell'azienda serviti come antipasti, cucinati nei primi piatti o alla griglia. Viene prestata attenzione anche alla clientela celiaca, con un menù senza glutine dedicato.

QUI i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine in Val Trebbia.

Le materie prime utilizzate nel ristorante dell'agriturismo possono essere acquistate nello spaccio aziendale, dove fare scorta di formaggi, carne, yogurt, verdura e pasta fresca, tutto di produzione propria.

Nel parco attorno alla cascina si trova una fattoria didattica con diversi animali da cortile, come capre, conigli, maiali e asini, oltre a oche e anatre che nuotano nel vicino laghetto. Adiacente a questa zona c'è anche un’area giochi attrezzata per i più piccoli.

Una scuderia con i cavalli offre la possibilità di avvicinare questi animali e di provare l’emozione di una cavalcata anche al coperto. Nel periodo estivo si può usufruire di una piscina attrezzata con ombrelloni, lettini, spogliatoi, servizio bar e campo da beach volley.

Attorno alla struttura principale si trovano distese di campi coltivati, con piccoli sentieri da percorrere per una rilassante passeggiata.

Il sabato mattina ci spostiamo verso il Castello di Rivalta, un castello medievale che si trova nell'omonima frazione del comune di Gazzola.

Oggi residenza signorile più volta scelta dai reali d’Inghilterra come meta di vacanza, nel passato il Castello di Rivalta fu un importante fulcro militare dell’Emilia. Ben conservato e restaurato, ha superato indenne i secoli ed ancora oggi è la residenza del conte Orazio Zanardi Landi e della sua famiglia.

Attorno al castello si trova un vero e proprio borgo fiabesco, che ha conservato l'architettura di abitazioni, botteghe, taverne ed edifici religiosi dell'epoca medievale. Attualmente il borgo ospita qualche negozi, un hotel, un caffè e due ristoranti.

Il castello è parzialmente visitabile all'interno, solo con visite guidate di 30 o 90 minuti, disponibili ogni giorno della settimana in diversi orari. Il tour prevede l'accesso a diverse aree, come il parco e il cortile porticato, con il suo loggione e la sua scala, alcune sale interne come la sala da pranzo, le camere dal letto, la sala d'onore, la sala del biliardo. Non manca una visita nei sotterranei, alle cantine e alle anguste prigioni.

Una zona del castello è dedicata a museo, dove sono raccolti reperti storici riguardanti la Battaglia di Lepanto, il costume militare, l'arte sacra e le esplorazioni.

La visita si conclude con la salita al Torresino, la torre del castello, da cui si gode di un paesaggio a 360 gradi sul fiume e sulla Val Trebbia.

Terminata la visita al castello, ci spostiamo verso Bobbio, fermandoci a pranzo in uno dei locali storici della zona: il ristorante Filietto. Tra Bobbio e Travo, situato a 600 metri di quota e a pochi km dal Passo Caldarola, questo locale gode di una splendida vista sulla Pietra Parcellara, oltre ad offrire un ricco menù con specialità piacentine, anche senza glutine.

QUI i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine in Val Trebbia.

Nel pomeriggio ci spostiamo a Bobbio, piccolo e tranquillo borgo della provincia piacentina. Percorriamo la Piazza Duomo, ci addentriamo nel Borgo Medievale, diamo uno sguardo all’Abbazia di San Colombano e al Castello Malaspina.

Ma l'attrazione principale di Bobbio è il Ponte Gobbo, un ponte romano lungo 273 metri che collega le due sponde del fiume Trebbia; la sua particolare forma prevede 11 archi diversi tra loro e posti a differenti altezze, percorribile solo a piedi.

Molte sono le leggende legate a questo ponte, considerato nel Medioevo un'opera di grande ingegno, quasi prodigiosa. Queste leggende hanno come protagonista il diavolo, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un'opera "diabolica".

Secondo una prima antica tradizione, il maligno contattò san Colombano, promettendogli di costruire il ponte in una notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. Il santo accettò. Nella notte, il diavolo convocò altri demoni che lo aiutarono nella costruzione, reggendo le volte del ponte. Essendo però di statura diversa, le varie arcate del ponte risultarono di dimensioni variabili. Al mattino, il diavolo era pronto ad esigere il suo compenso, ma il furbo San Colombano fece passare sul ponte un cane, facendo infuriare il diavolo, che se ne tornò all'inferno.

Una seconda versione narra che un oste incontrò il diavolo travestito da vecchio gobbo, non lo riconobbe e gli raccontò che desiderava il collegamento della città con le strade dall'altra parte del fiume per aumentare le sue entrate. Il vecchio gli chiese se era disposto a vendere l'anima, lui annuì e gli strinse la mano. La mattina seguente apparve il ponte e la gente che lo attraversava imprecava per la fatica nel superare le sue gobbe e dopo si abbandonava all'alcool nella trattoria. Il diavolo venne scoperto e scacciato, il ponte venne benedetto, ma il demonio gli lanciò una maledizione.

Terminata la visita a Bobbio, torniamo verso l'agriturismo Bosco Gerolo, percorrendo la strada principale, che ci fa ammirare i bellissimi paesaggi della Val Trebbia.

La domenica mattina ci dirigiamo a Grazzano Visconti, piccolo paese in stile medievale, in buona parte realizzato all’inizio del Novecento per volere del duca Giuseppe Visconti di Modrone.

Le origini di questo borgo risalgono al XIV secolo e nel XV secolo qui venne costruito un castello. Un incendio del 1521 distrusse l’intero villaggio, lasciando solo il castello stesso, che nei secoli fu rimaneggiato e trasformato in residenza di campagna. 

All’inizio del Novecento il duca Giuseppe Visconti diede un nuovo impulso a Grazzano Visconti, riedificando il borgo in stile neogotico e rinascimentale, con una forma a ferro di cavallo intorno al castello. Lo scopo del nobile era un ritorno ai lavori di artigianato, considerati espressione della creatività umana in contrapposizione con le dinamiche dell’epoca industriale.

Il borgo di Grazzano Visconti si visita a piedi, passeggiando tra gli edifici con affreschi ed eleganti elementi decorativi, oltre alle numerose fontane e statue agli angoli dei vicoli e nelle piazzette. Molte sono le botteghe con oggetti di vario genere che richiamino l’antico medioevo. L'atmosfera è scenografica e affascinante.

Il castello al centro del borgo è visitabile con tour guidato, per ammirare gli spazi interni, ancora arredati secondo il gusto di inizio Novecento. All’esterno del castello si estende un elegante parco con statue e alberi secolari.

Per pranzo ci spostiamo nel vicino ristorante Val di Luce, grande e accogliente struttura in aperta campagna, che propone un ricco menù con piatti della tradizione piacentina. Buona anche la proposta senza glutine per i clienti celiaci.

QUI i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine in Val Trebbia.

Dopo pranzo è ora di concludere il nostro weekend in Val Trebbia, dove abbiamo scoperto un territorio speciale, rustico e ospitale, che ha da offrire piacevoli esperienze in tutte le stagioni dell'anno.

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