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48 ORE A BILBAO: giorno 2
Dopo il giorno 1 dedicato alla parte vecchia della città, il mio secondo giorno a BIlbao è dedicato alla zona più moderna.
Ma prima mi visito il Mercado de la Ribeira, che il giorno precedente ho trovato già chiuso.
Questo mercato coperto è uno dei più grandi d'Europa e si trova all’interno di un moderno edificio a due piani con ampie vetrate colorate.
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Un luogo ricco di bancarelle che propongono prodotti freschi di diverso tipo, dai dolci alla carne, dalla verdura al pesce. C'è poi una zona con dei bar che offrono una vasta selezione di pintxos, le deliziose specialità culinarie in miniatura tipiche dei Paesi Baschi. Purtroppo qui non le trovo senza glutine, ma è presente uno stand di Magora Bakery dove trovare dolci e e pane gluten free.
Qui i miei suggerimenti per mangiare senza glutine a Bilbao.
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Mi sposto a piedi verso la parte più moderna della città, imboccando la Gran Vía Don Diego López de Haro, il centro commerciale e finanziario di Bilbao, con edifici delle banche, altri importanti uffici e i grandi magazzini El Corte Inglés.
Lungo questa via si trova Plaza de Federico Moyúa, il cuore del quartiere Ensanche di Bilbao, che ospita il Palazzo Chávarri e l'Hotel Carlton.
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Continuando la mia passeggiata raggiungo il Ghugghenheim Museum, il simbolo della città di Bilbao.
Già dall’esterno si può carpire la grandezza dell’opera, con la sua struttura progettata da Frank O. Gehry e realizzata interamente in vetro, titanio e pietra calcarea. La sua forma ricorda ad alcuni un fiore, ad altri una nave o un pesce… insomma, via libera all'interpretazione personale.
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Alle porte del museo i visitatori vengono accolti dalla scultura di un ragno di nove metri di altezza, chiamata Mamá. Progettata da Bourgeois, si tratta di un omaggio dell'artista alla madre tessitrice, evidenziano la duplice natura della maternità: la madre è sia protettrice che predatrice. Il ragno usa la seta sia per creare il bozzolo sia per cacciare le sue prede, quindi la maternità incarna sia la forza che la fragilità.
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Un'altra "strana presenza" all'esterno dell'edificio è Puppy, un enorme cane creato da Jeff Koons, una struttura di acciaio ricoperta di fiori colorati.
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La visita al museo richiede 2-3 ore. Diverse sono le installazioni di grandi dimensioni, come Rising Sea di El Anatsui, che ricopre un’intera parete di circa 14 x 7 metri e rappresenta l’oceano che prende vita grazie ai tantissimi pezzi di tappi di bottiglia in alluminio appiattiti e cuciti insieme con fili di rame su un imponente parete grigia.
E poi Tulips di Jeff Koons, un bouquet di fiori multicolori in acciaio a forma di palloncino, alti circa 2 metri e con un diametro di 5 metri.
oltre ad un grandissimo spazio che ospita l’opera The Matter of Time di Richard Serra. Otto enormi sculture in metallo, spirali, curve e stretti corridoio tutti percorribili. Una sorta di labirinto, che coinvolgere i visitatori, che diventano parte dell'opera d'arte.
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Non mancano poi le creazioni che ruotano attorno al monde delle luci e delle immagini. Da non perdere l’installazione di Yayoi Kusama, un'immersione tra tante lampadine colorate all'interno di una cabina.
E poi Living Architecture: Gehry di Refik Anadol, un'opera d'arte virtuale immersiva in continuo mutamento.
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Ci sono anche molte sale che ospitano collezioni permanenti di arte contemporanea veramente notevole, che spaziano in vari generi, dai più classici ai più moderni.
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Lasciato il museo, percorro il lungofiume fino ad incontrare il Ponte Zubizuri, un'opera di architettura moderna progettata da Santiago Calatrava.
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Attraverso il ponte per proseguire verso la funicolare di Artxanda, che collega la zona di Campo Volantín al monte Artxanda. Alla stazione di arrivo della funicolare viene segnalato anche l'Eremo di San Rocco, una piccola struttura religiosa situata a circa 15 minuti a piedi. Decido di raggiungerlo ma sinceramente rimango un po' delusa perché la piccola chiesa non è ben tenuta e non ha il panorama che viene menzionato nelle descrizioni. Per fortuna ben diversa è la terrazza panoramica che si affaccia sulla città, da dove si può godere di uno spettacolare panorama.
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Per la cena scelgo il ristorante Victor, situato nella Plaza Nueva. Un locale dove non mancano i piatti della cucina locale e spagnola in generale, con diverse opzioni senza glutine.
Qui i miei suggerimenti per mangiare senza glutine a Bilbao.
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