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UN WEEKEND NEL GOLFO PARADISO - prima parte: Recco, Camogli e San Fruttuoso

In Liguria, sulla Riviera di Levantesi trova il Golfo Paradiso.

Quest'area si colloca tra Genova e il promontorio di Portofino ed è costituito da sette comuni, di cui cinque sul mare (Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli) e due senza sbocco sul golfo (Avegno e Uscio). La zona offre diverse attrazioni dal punto di vista paesaggistico, storico e culinario, con spiagge, borghi, passeggiate nella natura, specialità culinarie.

Abbiamo scelto proprio questi luoghi per un weekend dove respirare una boccata di aria di mare.

GIORNO 1 - VENERDì

Arriviamo a Recco nel pomeriggio, dove alloggiamo all'Hotel Da 'O Vittorio, situato a pochi minuti dal lungomare. Si tratta di un albergo storico della cittadina, con camere accoglienti e rinnovate da poco.

Dopo aver sbrigato le formalità del check in, decidiamo da fare subito una passeggiata verso il mare, per goderci le ultime ore di sole prima del tramonto.

La spiaggia di Recco è piccola e raccolta, con aree libere e alcuni bagni attrezzati, dove non mancano baretti e chioschi. Ne scegliamo uno, Il Baretto di Ivo, per un bell'aperitivo, che scopriamo essere disponibile anche senza glutine.

Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Recco e Portofino.

Dopo esserci goduti il tramonto passeggiando sul lungomare, per cena ci spostiamo al ristorante Da Lino, a pochi passi dalla spiaggia. Si tratta di un locale storico di Recco, dove vengono serviti piatti della tradizione culinaria locale, come l'immancabile focaccia al formaggio e i pansoti al sugo di noci, entrambi squisiti e disponibili anche in versione gluten free.

Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Recco e Portofino.

Con il calare del buio il lungomare si fa ancora più suggestivo, con tante luci soffuse che incorniciano il paese e si riflettono sull'acqua. Un'altra passeggiata la sera è d'obbligo.

GIORNO 2 - SABATO

La giornata è dedicata ad una gita a San Fruttuoso di Camogli, un piccolo borgo marinaro che può essere definito un vero gioiellino, con la sua abbazia storica e la sua piccola baia. Questo luogo è raggiungibile solo a piedi o via mare: noi decidiamo di percorrere l'andata via terra, partendo da Camogli e seguendo uno dei diversi sentieri disponibili, per poi tornare via mare, prendendo uno dei traghetti che partono dal molo in prossimità dell'abbazia e tornano a Camogli.

Ci spostiamo a Camogli in auto, fino a raggiungere il parcheggio San Rocco, percorrendo una strada panoramica che ci permette di ammirare il Golfo Paradiso in tutta la sua bellezza.

Da San Rocco partono diversi sentieri che conducono a San Fruttuoso. Noi scegliamo un itinerario della durata di circa 2 ore, mediamente impegnativo e che quindi può essere percorso anche con bambini abituati a camminare.

Lasciata l'auto al parcheggio, proseguiamo a piedi verso la chiesa di San Rocco di Camogli. Sul lato destro della chiesa troviamo un sentiero a gradoni che sale in direzione Gaixella, attraversando un piccolo agglomerato di case, fino a raggiungere un bosco, dove si snoda un sentiero prevalentemente pianeggiante e in ombra.

In circa 20 minuti raggiungiamo la località Gaixella, un'area di sosta con panche, tavoli da pic nic e una fontanella di acqua potabile. Proseguiamo a destra fino a raggiungere gli imponenti massi di roccia della località Pietre Strette, altro punto di sosta attrezzato con panche, tavoli e fontanella.

Svoltiamo subito a destra tra le rocce e continuiamo a camminare sul sentiero in discesa, che prima si trova nel bosco e poi si fa più esposto e panoramico raggiungendo la località Casella, dove si trova un vecchio mulino convertito in agriturismo.

Il sentiero continua a scendere ripido in mezzo alla vegetazione fino ad arrivare alla meta, raggiungendo la Torre Doria e l'Abbazia di San Fruttuoso, un vero e proprio gioiello incastonato tra le rocce e il mare.

La Torre Doria è un'antica torre in pietra che si erge in posizione soprelevata a più di 43 metri sul livello del mare e che nel passato faceva parte di un sistema di vedette e torri difensive costruite lungo la costa dal Regno di Sicilia, per proteggerla dagli attacchi dei pirati. 

Eretta nel 1562, la torre fu dedicata ad Andrea Doria e collegata all'abbazia con una ripida scalinata. Su due delle facciate è visibile la decorazione con un’aquila imperiale, lo stemma dei Doria.

Scendendo dalla scalinata che dalla torre porta al borgo, ci troviamo nella Piazzetta Doria Pamphilj, con la chiesa medievale al di sotto della quale, secondo la leggenda, si troverebbe la sorgente di acqua dolce su cui sarebbe stato costruito l’intero complesso monastico. Qui sono anche custodite le reliquie del martire Fruttuoso. Da questo ingresso si può accedere ad una piccola porzione interna della chiesa, ma per ammirarla completamente è necessario acquistare il biglietto per la visita.

Accanto alla chiesa si trova il corpo centrale dell'abbazia, fondata nel VIII secolo d.C., divenuto monastero benedettino nel X secolo e successivamente modificato e arricchito dalla famiglia Doria, che ne trasferì qui il sepolcreto familiare.

Nel 1983 l’intero complesso venne donato al FAI, che ora lo gestisce e lo ha trasformato in un luogo accessibile a pagamento, con visita libera o guidata, in cui ammirare il sepolcro dei Doria, la chiesa, il Chiostro, la Sala Capitolare e il museo dove sono custoditi dei reperti che raccontano la storia del monastero e la vita dei suoi monaci. L'ingresso è possibile tutti i giorni dalle 10 alle 15.45, con l’ultimo accesso consentito alle 15.

Di fronte all'abbazia si trova una piccola spiaggia libera, che con la bella stagione viene presa d'assalto dai turisti. La sua bellezza è comunque innegabile, circondata dalla la macchia mediterranea e dall’acqua cristallina del mare. Sul lungomare si possono trovare bar e ristoranti, per consumare un pasto o uno snack, circondati dal fascino di questi luoghi.

Dopo la visita dell'abbazia, un po' di relax e un pic nic in spiaggia, ci spostiamo verso il molo da dove partono i battelli e prendiamo quello per Camogli, che ci regala la possibilità di ammirare il promontorio e le sue bellezze da un'altra prospettiva. 

Il battello fa una tappa intermedia a Punta Chiappa, una lingua di roccia che un tempo era un borgo di pescatori, oggi diventato un piccolo centro con ristoranti e il Museo della Pesca. Si tratta di un luogo ideale per snorkeling e immersioni, grazie alla sua posizione e al suo fondale ricco di anfratti, che richiama numerosi pesci.

Scendiamo dall'imbarcazione a Camogli (il traghetto prosegue fino a Recco, ma noi dobbiamo recuperare qui l'auto, lasciata in mattinata al parcheggio San Rocco prima di iniziare la camminata) e prima di ripartire, ci godiamo una passeggiata sul suo lungomare, circondati dalle tipiche casette colorate di questo borgo marinaro.

Per raggiungere il parcheggio San Rocco e recuperare l'auto dobbiamo affrontare una bella salita, che però ci offre diversi scorci e panorami sul mare che ripagano della fatica fatta.

Ritorniamo infine a Recco, dove la sera ci aspetta una bella cena a base di piatti della tradizione locale nel ristorante Da O' Vittorio, proprio all'interno del nostro hotel. Non mancano le acciughe fritte, altri piatti di pesce freschissimo e l'immancabile focaccia, questa volta ordinata in versione "pizzata", con pomodoro, capperi e olive. Queste specialità sono disponibili anche in versione gluten free.

Qui i nostri suggerimenti per mangiare senza glutine a Recco e Portofino.

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