UN VIAGGIO IN AUSTRALIA IN FAMIGLIA - ULURU-KATA TJUTA NATIONAL PARK
Continua il racconto del nostro viaggio in Australia.
Il Red Centre ci ha già regalato diverse esperienze indimenticabili, partendo da Alice Springs e attraversando il West MacDonnel National Park, per arrivare al maestoso Kings Canyon.
Ora però è il momento di raggiungere il vero simbolo di questa zona e forse dell'Australia intera: Ayers Rock, o Uluru secondo la lingua tradizionale aborigena, più imponente massiccio roccioso dell'Outback australiano, inserito nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Umanità dell’Unesco dal 1987.
Situato nel bel mezzo del bush pianeggiante, questa immenso blocco di roccia arenaria si erge per circa 380 metri, ma quello che noi vediamo è solo una piccola parte di questa formazione, che per ben 7 chilometri è nascosta sotto la superficie terrestre. Il suo colore rosso è dovuto al fatto che è costituito in larga parte di ferro, che subisce un processo di ossidazione.
Per raggiungere questo sito bisogna accedere al Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta, pagando un biglietto d'ingresso valido tre giorni o annuale, in base alla lunghezza della permanenza. All'interno del parco non è possibile passare la notte, ma ci sono diversi tipi di sistemazioni appena usciti da esso, nella piccola cittadina di Yulara.
È possibile percorrere un sentiero attorno alla base del monolite, lungo 9,4 km e ricco di specchi d'acqua, vegetazione e grotte nascoste. Durante la giornata sono organizzati anche tour guidati per scoprire i segreti di questo luogo e le tradizioni aborigene legate ad esso.
Questa zona infatti è molto cara agli aborigeni, per loro è un luogo sacro e una meta di pellegrinaggio, pervasa dall’essenza vitale delle creature ancestrali che l’hanno generata.
Numerosi sono i dipinti rupestri lungo la superficie di Uluru, alcuni antichissimi. Molti luoghi lungo il perimetro del monolite hanno una forte valenza religiosa ed è proibito ai turisti avvicinarsi e scattare fotografie.
Diverse sono i miti aborigeni legate a questa roccia, molte delle quali non vengono rivelate ai non aborigeni.
Secondo la leggenda, Tatji, la Lucertola Rossa, giunse a Uluru, lanciò il suo boomerang che si infilò nella roccia. Tatji scavò la terra alla ricerca dell'oggetto, lasciando buchi rotondi sulla superficie della roccia, tuttora presenti e ben visibili. Non essendo riuscito a trovare il suo boomerang, Tatji morì in una caverna; i grossi macigni che vi si trovano oggi sarebbero i resti del suo corpo.
Al momento del nostro viaggio era ancora possibile scalare il monolite, ma lo sarà ancora per poco: infatti entrerà in vigore il divieto di salire sulla montagna dall'ottobre 2019. Le motivazioni sono molteplici, sia legate alla sicurezza che alla sacralità del luogo: la salita può essere pericolosa a causa delle superfici ripide e lisce, oltre alle alte temperature di alcune zone dell'anno; inoltre si vuole evitare che i turisti profanino un luogo così importante per popolazione aborigena.
Due momenti imperdibili ad Uluru sono sicuramente l'alba e il tramonto, quando la roccia cambia colore velocemente, creando effetti davvero spettacolari, dovuti a minerali come i feldspati che riflettono particolarmente la luce rossa.
Noi optiamo per il momento del tramonto e ci dirigiamo circa un'ora prima che cali il sole nella zona antistante al monolite, in modo da poter parcheggiare la nostra auto e goderci lo spettacolo in posizione privilegiata. C'è molta gente, in tanti hanno portato sedie da campeggio, c'è chi ha allestito tavolini con un aperitivo e chi suona la chitarra. L'atmosfera è particolare, l'attesa carica di emozione.
Non possono mancano le foto di rito con lo sfondo di uno dei simboli della terra australiana.
L'attesa è un po' lunga, ma è importante arrivare con anticipo per trovare posto e vivere questa esperienza in prima fila.
Quando la luce del sole inizia a calare, ci accorgiamo di come la colorazione della roccia cominci a diventare di un rosso intenso, che muta in maniera veloce e straordinario dall'ocra, al bronzo, al viola. Uno spettacolo ipnotico, che ci godiamo fino a quando inizia a fare buio.
Ci allontaniamo da questo luogo con un cielo scuro e una striscia infuocata all'orizzonte, con il giorno che lascia spazio alla notte e la sensazione di aver assistito ad uno spettacolo con un alone mistico e spirituale che ha pervaso i nostri animi. Un momento che non dimenticheremo facilmente.
Il giorno seguente ci dirigiamo verso l'altra importante zona di questo Parco Nazionale: i Monti Olgas, con il nome aborigeno di Kata Tjuta. Si tratta di una serie di 36 “cupole” di roccia, modellate da secoli di erosioni da parte di vento e pioggia, situate a circa 40 km a ovest di Uluru. La formazione più alta è il Mount Olga, di 545 metri.
Anche questa zona è sacra per il popolo aborigeno e ci sono numerose leggende attorno a questo luogo.
Si narra che il grande re serpente Wanambi risieda in cima al monte Olga, scendendo solo nella stagione secca. Si pensa che il suo respiro possa trasformare una brezza in un uragano, punendo coloro che commettono cattive azioni nella regione.
Diversi sono i sentieri attorno a queste formazioni rocciose, con vari gradi di difficoltà e tempo di percorrenza.
Noi scegliamo di percorrere quello che si addentra nella Walpa Gorge, circondato da alte pareti di roccia rossa, tra piccole pozze d'acqua e qualche arbusto. L'intero percorso di andata e ritorno richiede circa un'ora.
Arrivati alla fine della gola, dove le montagne si stringono e non è più possibile proseguire, c'è una piattaforma per sedersi, riposarsi e godere del paesaggio circostante.
Concludiamo la nostra esplorazione della zona con una visita all'Uluru-Kata Tjuta Cultural Centre, dove raccogliamo ulteriori informazioni riguardo a questa zona, alla sua tradizione e alla sua spiritualità. Qui si possono anche acquistare prodotti di artigianato locale e souvenir; sono presenti anche un caffè, delle aree pic-nic e i bagni.
Dopo questa breve ma intensa visita di una zona ricca di natura, cultura, tradizione e spiritualità, è ora per noi di prendere un nuovo aereo e spostarci a Cairns... non prima di aver dato un'occhiata ad Uluru anche dall'alto, con la sua imponenza che si staglia in mezzo al deserto australiano e ci fa chiedere ancora una volta come un masso di quelle dimensioni possa trovarsi lì in mezzo al nulla.
A presto con un'altra tappa del nostro viaggio....
QUI l'itinerario completo del nostro viaggio in Australia.
QUI la seconda parte del nostro viaggio nel Red Centre: Kings Canyon.
QUI i nostri suggerimenti per mangiare gluten free nel Red Centre.
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